Colosseo ar sugo (di soia)

SULLA MAPPA – I giapponesi amano l’Italia. Altrochè se la amano. E no, non si tratta soltanto di fashion e/o cucina. Gli imprenditori nipponici, capeggiati dal potentissimo e nostrano Diego Della Valle, avrebbero deciso di finanziare il restauro del Colosseo. Ventitre milioni di euro per il recupero di uno dei monumenti più famosi al mondo. Una cifra che ha fatto tirare un sospiro di sollievo al sindaco della Capitale Gianni Alemanno, che ha dichiarato: «Pensavo ne occorressero 30 o 40 addirittura». Tranquillo lui, tranquilli tutti (?).

La locandina del film.

SUL SET – Il Colosseo è una location che, a torto o a ragione, viene difficilmente concessa al cinema. Bernardo Bertolucci per il suo «Il Conformista» è riuscito però a strappare un permesso. In una delle scene più importanti del film, è proprio all’interno del massimo teatro romano che il protagonista Marcello Clerici (Jean-Louis Trintignant) incontra l’autista che pensava di aver ucciso anni prima.

Corna e bicorna

La locandina del film.

A cinque giornate dalla fine del campionato la Roma è prima in classifica. La Capitale si è già tinta di giallo-rosso, rispolverando le bandiere e i gagliardetti chiusi nei bauli dal lontano 2001. L’allenatore della “lupa” Ranieri però smorza i toni: «Non bisogna ascoltare le sirene». Una mossa scaramantica che scomoda niente popò di meno che l’errante Ulisse.

E se è vero che un po’ di superstizione non guasta, forse bisognerebbe anche riflettere sul dialogo “fatalista” fra Joe (Tony Curtis) e Jerry (Jack Lemmon), suonatori squattrinati in «A qualcuno piace caldo».

– Sai a quanto lo danno? Dieci a uno. Domani paghiamo tutti.

– E se poi non vince?

– Jerry mio, perchè vedi sempre tutto così nero? E se finiamo sotto un treno, e se scoppia qualche guerra, e se Mary Pickford divorzia da Douglas Fairbanks? E se crolla la Statua della Libertà? E se viene un’inondazione a Chicago?